Buonasera e chiediamoci un perché.
Perché andare a vedere “Tolo tolo”, ultimo film interpretato e diretto da Checco Zalone (Luca Medici)?
Perché è necessario.
Perché non è vero che non fa ridere.
Perché è vero che fa riflettere.
Perché – spiacente – ma mette gli ignoranti di fronte alla propria ignoranza e il classico “italiano medio” (nel senso peggiore del termine) davanti alla propria mediocrità.
In sostanza, fa un ritratto, un’istantanea di molti di noi – chi si scrive non si sottrae, non si sente “superiore” a nessuno – e dei tempi in cui viviamo.
Certo, parla dell’immane tragedia dei migranti, ma lo fa a modo suo, restando fedele al suo personaggio estremamente ignorante, menefreghista, evasore fiscale cronico e con “rigurgiti di fascismo” presentato alla stregua di un disturbo intestinale.
Per apprezzare tutte le battute e le gag del film, però, è necessaria una cultura almeno media: per interpretare al meglio un ignorante, infatti, è indispensabile essere colti.
E informati, attenti a ciò che accade intorno a noi ogni giorno, ogni ora.
Medici/Zalone ci riesce, ci riesce molto bene.
Non sono un critico cinematografico, ma a me il film è piaciuto, molto.
Non “attacca” solo la destra italiana e un certo populismo e/o sovranismo, ma anche un certo proporsi della sinistra con quel “radical chic” diventato ormai da tempo davvero antipatico: vedi la parodia del famoso giornalista reporter francese.
In poche righe è difficile dire di più del film, ma credo che – nonostante sia difficile che vinca qualche premio prestigioso – un giorno questa pellicola sarà vista per documentare la Storia che oggi viviamo ed è ancora cronaca.
Ripeto: va visto.
Per poterne poi parlare, a lungo.
Davide De Vita